Dopo l’ultima proiezione del programma sulla Grande Guerra a Terlago, che peraltro è stata una splendida serata, il sottoscritto ha ricevuto una E-mail dalla Cineteca di Bologna, che ha scritto su sollecitazione della società che gestisce i diritti delle opere di Chaplin per conto degli eredi, la Roy Export Sas, che mi ha vietato tassativamente di proiettare “Charlot soldato” senza le musiche originali scritte dallo stesso Chaplin. Sinceramente, non immaginavo neanche lontanamente che potesse esistere un vincolo musicale su un film e, difatti, mi è stato confermato dalla Cineteca di Bologna che si tratta di un’eccezione che riguarda quasi esclusivamente Chaplin, proprio perché fu lui stesso a scrivere le musiche che formano così una parte inscindibile dall’opera. La mia personale filosofia sulle colonne sonore per i muti, è però proprio quella di scrivere musiche inedite per creare delle atmosfere che rispecchino le emozioni che oggi la pellicola mi trasmette. E’ poi impensabile inserire delle musiche (che andrebbero ovviamente arrangiate per la nostra formazione) così diverse dal resto del programma, poiché lo stile di scrittura non sarebbe ovviamente omogeneo. In definitiva, il programma “La Grande Guerra nei cinema di un secolo fa” così come fu concepito, non verrà più proiettato in pubblico, con grande rammarico da parte nostra poiché, come è facile immaginare, per realizzarlo è occorso un anno di lavoro, fra l’assemblaggio dei filmati di raccordo, le nuove didascalie, la scrittura della musica, l’arrangiamento per quintetto, la sincronizzazione e le prove con il gruppo. Si archivia definitivamente Chaplin, ma si inizia a pensare ad un prossimo lavoro, questa volta verificando preventivamente che non esistano vincoli di questo genere.