Nell’occasione della pubblicazione in rete del corto “Suspense” con le musiche composte dal sottoscritto, parliamo un po’ di questa particolare pellicola e della sua regista.
Agli albori della cinematografia, il ruolo delle donne nel cinema era quasi esclusivamente quello di attrice. Le eccezioni si contano sulle dita di una mano e, nel programma Radio Days movie dedicato alle origini del cinema in Francia, abbiamo già incontrato Alice Guy, la prima regista in assoluto che iniziò le sue produzioni già nel 1896, ad un anno dalla famosa prima proiezione pubblica dei Lumiere, ovvero dalla data ufficiale della nascita del cinema. Lois Weber, co regista del film in questione, viene invece considerata la prima donna americana che lavorò “dietro” la macchina da presa, che scrisse delle sceneggiature e che ebbe anche il ruolo di produttrice. Con il film del 1914 “The Merchant of Venice” ebbe anche il primato della prima donna alla regia di un lungo metraggio. Nata nel 1879 in un sobborgo della Pennsylvania, ad Allegheny, sbarcò a New York come cantante in cerca di fortuna. Questa arrivò solo quando venne assunta dalla Gaumont, ove fece carriera in tempi veramente rapidi. Qui incontrò Phillips Smalley, che divenne suo marito e che firmò a due mani gran parte delle sue prime regie fino al 1919 e dal quale divorziò nel 1922. Lois Weber lavorò naturalmente anche come attrice (è la protagonista anche in “Suspense”) e diresse, dal 1911 al 1934, ben 135 film.
Quando vidi per la prima volta il suo “Suspense”, rimasi veramente a bocca aperta, poiché mi resi conto di trovarmi davanti ad un piccolo gioiello di 10 minuti nel quale è concentrata una storia con grande livello di tensione, degli effetti speciali che nel 1913 erano all’avanguardia ed una fotografia strabiliante. Il film inizia con una governante che abbandona definitivamente la casa dove lavorava, lasciando un biglietto sul tavolo e la chiave sotto lo zerbino. Uscendo, ella viene però notata da un vagabondo di passaggio, che pensa così di “visitare” l’appartamento. Qui risiede una donna con il suo neonato e, mentre il vagabondo inizia ad avvicinarsi, il marito le telefona per dirle che avrebbe fatto tardi al lavoro. Quando la donna si rende conto di essere sola con il bimbo e vede il truce vagabondo (con un’inquadratura dall’alto di grande effetto), chiama allarmata il marito e qui lo schermo si divide in tre parti.
Questo effetto nel 1913 non era “nuovo” (fra i film musicati Radio Days lo abbiamo incontrato per esempio nei documentari di Piero Marelli del 1910 e 1912), ma quello che è notevole è che nei tre spicchi si vedono in contemporanea i tre protagonisti nei loro ambienti (il vagabondo che entra minaccioso, la donna nel panico ed il marito in ufficio) e questo crea un effetto veramente di grande tensione. Il marito, per precipitarsi a casa, ruba una macchina, corre veloce rischiando di investire un passante e, per il furto, si fa inseguire dalla polizia. Durante l’inseguimento non passa inosservata l’inquadratura dello specchietto della macchina, nel quale è riflessa quella della polizia che lo sta tallonando: questa immagine rende benissimo l’idea di velocità e pericolo del momento. Va fatto notare poi che, fra i poliziotti, sembra compaia (non accreditato) un giovane Lon Chaney, che diventerà a breve il più famoso attore americano specializzato nel trucco e nei ruoli di personaggi grotteschi e spaventosi. Non anticipo il finale per non rovinare la sorpresa ed invece spenderei due parole sulla musica.
Fin dalla prima visione, Suspense mi fece pensare a delle musiche, devo dire un po’ anche per sfida visto che non mi ero mai occupato di un thriller. Misi però l’idea nel cassetto, perché questo film di soli 10 minuti da solo non sarebbe stato sufficiente per una proiezione con musica dal vivo e non trovai altre pellicole da abbinare per farne un programma per una serata. L’anno scorso colsi l’occasione del corso “Dentro al film” con Francesca Badalini per mettermi al lavoro, così mi trovai anche a pensare della musica per un organico per me diverso dal solito, con, oltre al pianoforte, la chitarra elettrica e la viola. Il risultato si può ascoltare con il film che ho pubblicato in Youtube, al quale ho abbinato la registrazione dal vivo (alla buona, si intende!) dell’otto aprile 2017 al MIC, il Museo Interattivo del Cinema di Milano, con Michele Kettmaier al pianoforte, Marco Cristiani alla chitarra elettrica, Gianfranco Messina alla viola e Marco Lisi agli “effetti speciali”. Suspense ha fatto poi parte anche di “Art Pot”, il contenitore di poesia, musica e cinema nato dalla felice collaborazione con la scrittrice Sara Fruner ed, in questo contesto, le musiche sono state adattate al duo Michele Kettmaier e Fabrizio Carlin, ovvero pianoforte e trombone. Dimenticavo, qui sotto il link al film!